Coronavirus, numerose denunce in tutta Italia per ciclisti amatoriali
Come vi abbiamo segnalato sin dal primo giorno, continuano le denunce nei confronti di ciclisti amatoriali che si stavano allenando malgrado le disposizioni del DPCM del 9 marzo. I primi di cui vi avevamo dato conto erano stati fermati già nella mattinata di martedì nel cuneese, la cui questura aveva da subito chiarito che per poter uscire di casa servono comprovati motivi per tre ragioni fondamentali: “lavoro, salute, esigenze personali urgenti” altrimenti sarebbe scattata “la denuncia per inottemperanza a un ordine legittimo dell’autorità”. Addirittura un gruppo quello che si era riunito in provincia di Agrigento, dove 48 persone sono state denunciate (anche per assembramento a quel punto) e rischiano fino a tre mesi di carcere per aver trasgredito.
Una denuncia è scattata anche in Sardegna, con i carabinieri della stazione di Samassi che hanno dovuto segnalare all’autorità giudiziaria un 57enne che pedalava in paese. Dopo essere stato invitato a rientrare a casa, l’uomo ha continuato la sua pedalata, malgrado essere stato richiamato anche altre volte. A quel punto le forze dell’ordine non hanno avuto altra scelta che portarlo in caserma per la denuncia per poi accompagnarlo a casa. Un’altra sanzione è scattata a Vernante, dove un ciclista sprovvisto di autocertificazione, o piuttosto di una valida ragione da poter dichiarare, è stato multato e invitato a tornare immediatamente a casa.
Un altro gruppo che pedalava in barba a tutte le raccomandazioni, ribadite ieri dalla Federciclismo, è stato individuato dalla polizia municipale a Vigone, quando sono stati fermati 18 ciclist7i che venivano da altri paesi. Per loro una denuncia e una multa di 206 euro. In totale sono una cinquantina le persone fermate nella zona, molte delle quali pedalavano singolarmente in una pista ciclabile e sanzionate perché dalle loro dichiarazioni emergeva che pedalavano per diletto, senza comprovate ragioni ed esigenze.
Ricordiamo che le direttive confermate ieri sera dal capo della protezione civile Angelo Borrelli confermano la necessità di fornire una autocertificazione per qualsiasi tipo di spostamento, perfino a piedi (il che ovviamente implica anche in bicicletta). Ed è proprio in seguito a verifiche effettuate dai carabinieri su autocertificazioni false che sono scattate ulteriori denunce. Le sanzioni sono arrivate su qualsiasi terreno, sia strada che sentieri nei boschi, ad esempio. Da segnalare inoltre alcuni problemi dovuti ad incidenti da parte di ciclisti che non hanno potuto ricevere pronta assistenza visto che il sistema sanitario è attualmente impegnato a fronteggiare l’emergenza coronavirus e tutto è molto rallentato. Oppure, hanno tolto preziose risorse ad altri…
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